LA CERTOSA INCLUSIVA

“Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un’ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, ma poi tutta una Vita per dimenticarla”

Miglioriamo la Qualità della VITA

La nostra idea progettuale è di CREARE un LUOGO nella CITTÀ dedicata alle persone con Disabilità,  per i più DEBOLI e i DIFFERENTI, usando semplicemente lo spirito antico  che animava le Certose. 

Abbiamo per obiettivo la costituzione di una vera e propria Comunità Autonoma e Multifunzionale, con Servizi all’ avanguardia per i portatori di handicap, per le loro famiglie ma allo stesso tempo aperta verso l’esterno disponibile a tutti i cittadini.

Una Comunità che offra Ospitalità giornaliera, Attività Multidisciplinari ed una Residenzialità a chi ne avesse bisogno per un tempo più duraturo. LA CERTOSA INCLUSIVA è un Luogo inserito nella Città dove la disabilità può ridurre le distanze. Si estende su 20 ettari nel territorio del Comune di Roma Capitale. Sarà la Disabilità a farsi motore dell’Integrazione, dell’Economia e dell’Occupazione. La Disabilità promotrice di Innovazione per un Mondo migliore.   

Saranno presenti:

Centro Sportivo Inclusivo; 

Medical Center Multifunzionale e Ricerca Scientifica; 

Presidio Croce Rossa Italiana

Centro Attività Multidisciplinari;

Strutture Culturali e Didattiche;

Strutture di Children Care

Strutture Scuola Cucina Inclusiva;

Strutture Ricreative Inclusive;

Strutture per Agricoltura Sociale Inclusiva ed Orti Urbani;

FAMILY HOUSE – Unità Abitative di Comunità Inclusive;  

DURANTE NOI – Unità Abitative Singole Inclusive di diverse tipologie;  

GENITORIALITÀ’ – Residenzialità Famiglie Inclusive;

L’obiettivo è di garantire un servizio di supporto anche a chi non vive nella Certosa ma arriverà da fuori.

Non saranno solo le residenzialità e le strutture organizzative a caratterizzare la Certosa Inclusiva, ma soprattutto saranno i Laboratori Inclusivi applicati all’ Agricoltura Sociale con Orti personalizzati, la Cultura con una Biblioteca ed un Museo, l’Auditorium per tutte le attività inclusive specifiche, ma, in particolare lo Sport con un Centro Sportivo Inclusivo attrezzato per Attività Agonistica  per i portatori di handicap e non. Il complesso, infatti, è aperto a tutti ed ha come fine ultimo l’integrazione reciproca.

I Have a Dream

La prima Smart City Sociale in Europa

Piano di Zona B4

“Castelverde”

Solo le IDEE creano soluzioni

PROGETTO DI VITA E DI SVILUPPO ECONOMICO

Il progetto de “La Certosa Inclusiva” è una risposta concreta alla condizione della Disabilità, tuttavia vuole essere anche l’Idea di una società che si riconosce nel proprio futuro. La tradizione culturale storica ha sempre considerato la disabilità come l’anomalia di un percorso evolutivo che minava la solidità del gruppo di appartenenza, spesso drasticamente eliminata sulle torri spartane e via via considerata punizione divina o al contrario prossima alla entità suprema, ma comunque marginalizzata. 

Solo la disabilità della senescenza veniva accettata e considerata come serbatoio della conoscenza fino a che la senectus fosse in grado di comunicare. Il progressivo aumento della vita media ne ha modificato la significatività.

Allo stato attuale la Disabilità, suddivisa nelle sue forme fondamentali (perinatale, acquisita e della senescenza) ha cominciato ad incidere nella società moderna in maniera sempre più determinante. La forza della ricerca scientifica e il miglioramento della possibilità di aggressione terapeutica,nonché la ricerca in ambito protesico- cibernetico hanno determinato un affioramento di una popolazione disabile che si è affacciata in modo inclusivo alla società moderna e sempre più incisiva. Ma questo flusso di persone ha trascinato con sé anche la popolazione circostante l’ambito familiare. Un numero considerevole di cittadini.

Dalle valutazioni Censis e Istat viene indicata una percentuale di circa 6,7% (2014) della popolazione in Italia con una stima per l’anno 2020 di circa 4,8 milioni di persone, se a questo si associano almeno due persone del nucleo familiare (genitori, figli) ci rendiamo conto che la somma del coinvolgimento è prossima ai 15 milioni di persone (quasi il doppio della totalità degli abitanti dell’Austria).

Chiunque ha avuto modo di conoscere come la disabilità abbia avuto la sua tribuna d’onore in personaggi dell’arte e della cultura e della scienza. La legislazione degli stati moderni ha proceduto a grandi passi nell’affrontare e recuperare la Disabilità ad una vita dignitosa. In questo le associazioni del terzo settore hanno fatto la parte del leone e grazie alla comunicazione ed alle pressioni politiche hanno prodotto leggi che sono state una svolta epocale a cominciare dal 1978 con la legge di riforma della psichiatria, sino alla Legge 104/1992 e all’abbozzo della legge su “Dopo di Noi” del 2016.

In queste considerazioni si inserisce un maniera incisiva il problema economico del costo della Disabilità. Appunto il Costo, visione che contraddice il progresso di modernità che ha caratterizzato l’approccio alla Disabilità. Ma la Disabilità è veramente un costo? Se consideriamo il mero sussidio che viene riconosciuto ad essa e il gravame che essa produce nell’ambito familiare, allora dobbiamo confermare che essa sia un Costo.

Il Costo per l’erogazione dei benefici economici è risibile di fronte al costo del sacrificio familiare che è stato stimato in almeno 17 h./die per un familiare Down o con Autismo, con un costo equivalente presunto di circa 40/50 mila euro anno se si dovesse considerare tale tempo remunerato, senza considerare la qualità della vita del nucleo familiare. Immaginiamo, ancora, il disagio per la frammentazione del nucleo familiare in caso di mobilità del lavoro della forza di reddito del nucleo stesso. Una esplosione sociale che pende, in Italia, come una spada di Damocle sul quel numero succitato di circa 15 milioni di persone.

La Disabilità è un concetto che esprime la negatività che nasce da interazione fra uno stato di morbilità e il contesto culturale dell’ambiente in cui essa esiste. Vale a dire che lo stato di Disabilità è un fattore direttamente proporzionale allo stato morboso che lo ha prodotto ed inversamente proporzionale alla qualità dell’ambiente circostante. Sappiamo come una collocazione geopolitica può decidere lo stato dell’handicap, basta rivolgere lo sguardo alle regioni dell’africa Sub sahariana o nelle aree dei conflitti.

E’ possibile addirittura impostare un procedimento matematico che esprima tale rapporto indicato: 

con N la negatività della disabilità, 

con H il processo patologico, 

con A il fattore ambientale culturale, 

è possibile esprimere la seguente formula  N= H/A. 

Da questo possiamo facilmente vedere come aumentando il fattore A, ambiente e cultura, il valore N, che indica la negatività, si riduca.

Queste considerazioni hanno spinto la nostra APS, Generazioni e Futuro, a promuovere un progetto che avesse una visione di cambiamento nel considerare la Disabilità ricchezza della società, una visione che una diversità potesse essere un vantaggio per ciascuno di noi e che contribuisca allo sviluppo economico da un terreno di antica emarginazione che stenta ad affrancarsi. 

La Certosa Inclusiva è la piattaforma visibile e concreta da dove partire.  

Il principio fondante è  recuperare le capacità dormienti e esaltare le attitudini in modo che esse possano divenire produttive in senso economico e intellettuale, residenze senza barriere, centri di riabilitazione, attività di laboratorio e formazione, aree sportive in collaborazione con il Comitato Paralimpico, aree di ristoro, Ippoterapia, orti sociali ed agricoltura biologica, impianti energetici solari e fotovoltaici, rifiuti verso lo zero-assoluto, strutture ricettive e residenziali ( 250 chalet per il Dopo di Noi) in materiale ecosostenibile, vetro e materiali biocompatibili il tutto integrato con aree già urbanizzate e disponibile alla popolazione di prossimità. Un progetto attuato con criteri dello sviluppo sostenibile pronto a supportare persone che possano avvicinarsi alle attività produttive e sostenersi con proprio reddito, nel contempo assicurare ai più deboli la certezza della dignità della vita e affrancare le famiglie dall’impegno aspecifico della condizione. 

Un laboratorio anche di studio e di ricerca, una esperienza propositiva che possa essere moltiplicata in altre aree dei territori nazionali. Questo senza gravare sul bilancio nazionale, fatte salve le contribuzioni stabilite per legge e già operanti, utilizzando le risorse dei fondi associativi del terzo settore, delle associazioni artigianali e di imprese, delle grandi società dell’energia e di fondi statutari, finalizzati a questo, di grandi istituti di credito.

Una visione diversa della Società e del cammino umano.

L’ENERGIA SOCIALE ECO-SOSTENIBILE

Le Amministrazioni Pubbliche hanno legiferato negli anni scorsi, sia in ambito locale, sia nazionale, sia internazionale, a favore di una maggior attenzione dei soggetti deboli e delle loro famiglie.

Come soggetti attivi, non devono solo provvedere alla corretta amministrazione della cosa pubblica in tema di mera contabilità, ma come un buon padre di famiglia devono provvedere alla salvaguardia dei propri cari, cioè dei cittadini. 

Le P.A. hanno il Diritto e il Dovere di attuare le scelte migliori, indirizzare la crescita culturale, migliorare la qualità della vita, incrementare le ore di tempo libero dove ognuno possa esprimere la sua personalità, preferire le scelte tecnologiche e garantire l’integrità dell’ambiente e delle sue risorse. 

Inoltre devono porre una attenzione ai prossimi che hanno difficoltà per un deficit della integrità fisica congenito o acquisito nella loro esistenza. 

A suffragio di quanto detto la CERTOSA INCLUSIVA è un progetto che mira all’utilizzo del territorio come un grande passo per l’innovazione a disposizione della Comunità. 

In esso si ritrovano tutti i criteri già esposti, concentrati in un’area che ogni distretto può facilmente reperire nelle aree disponibili da riqualificare.

A differenza di quanto avvenuto sino ad oggi, esiste un nucleo primario che è una iniziale risposta alle necessità della Disabilità ed alle famiglie coinvolte, in una visione Inclusiva e non marginalizzata.

La CERTOSA INCLUSIVA utilizza e mette in pratica le tecnologie più avanzate in ordine a sistemi ecosostenibili urbanistici, dalle energie sostenibili a quelle rinnovabili e di conseguenza nella innovazione della trasformazione dei residui prodotti. 

Un progetto che dimostra come sia possibile avvicinare il cittadino alla eco-sostenibilità e nello stesso tempo offrire supporto, formazione e cura della attività fisica, della disabilità e della normalità.  Qualificare un’area nel contesto urbano di qualsiasi città e renderla fruibile da ogni cittadino.  Trattasi di un progetto modulare che la Pubblica Amministrazione può adattare alle varie realtà nei diversi territori della Città, moltiplicando i benefici nello stesso contenuti e aumentare in modo esponenziale l’offerta alla cittadinanza; uno strumento per quanti operano per i più deboli, garantendo loro libertà, responsabilità e tutte quelle attività che hanno come obiettivo la Solidarietà e il Sociale; è un luogo dove le Differenze diventano Normalità e la Disabilità si fa motore dell’Integrazione, dell’Economia e della Occupazione. È un nuovo modello di welfare locale sostenuto da una forte sinergia fra Istituzioni, Investitori, Associazioni no-profit e Cittadinanza. 

Daremo inizio ad un percorso di ricostruzione del dialogo e della credibilità fra Cittadini ed Istituzioni, operando per il BENE presente e futuro di tutti i cittadini, dai più grandi ai più piccoli, dando maggiore attenzione ai più bisognosi.

Questo progetto nasce esclusivamente per gli scopi di utilità al sostegno Sociale, si prefigge di diventare anche punto di riferimento Culturale e Formativo per tutti coloro che fanno dell’attenzione e della cura dell’Uomo nel Sociale e dell’Ambiente la propria finalità. 

Abbiamo per obiettivo la costituzione di una vera e propria comunità autonoma e multifunzionale, che si realizzi su misura sulle Differenze, con Servizi all’avanguardia per i portatori di handicap e le loro famiglie, che offra Assistenza Sanitaria ed Attività Multidisciplinari, Ospitalità giornaliera ed una Residenzialità per il Dopo di Noi, ma allo stesso tempo aperta ed Integrata verso l’esterno. 

Non saranno solo le residenzialità e le strutture organizzate, tuttavia, a caratterizzare la CERTOSA INCLUSIVA, ma soprattutto Laboratori applicati all’Agricoltura Sociale con Orti personalizzati, attività Culturali con una Biblioteca e la realizzazione di un Auditorium per tutte le attività inerenti, ma in particolare lo Sport con un Centro al coperto attrezzato per qualsiasi Attività Agonistica e non.

Dobbiamo lasciare in eredità una logica diversa anche nella particolare attenzione per il risparmio energetico, nella gestione efficiente dei rifiuti, nell’attenzione al non spreco e soprattutto un aiuto concreto alle persone. Quest’ultimo è arrivato dall’ECONOMIA CIRCOLARE, vera novità, poiché nella sua essenza mira a promuovere una concezione diversa della produzione e del consumo di beni e servizi, che passa ad esempio per l’impiego di fonti energetiche rinnovabili, e mette al centro la diversità, in contrasto con l’omologazione e il consumismo cieco.

Infatti dalle valutazioni del Censis e Istat viene indicata una percentuale di circa 6,7% (2014) della popolazione in Italia con una stima per l’anno 2020 di circa 4,8 milioni di persone; se a questo si associano almeno due persone del nucleo familiare (genitori, figli) ci rendiamo conto che la somma del coinvolgimento è prossima ai 15 milioni di persone (quasi il doppio della totalità degli abitanti dell’Austria).

Chiunque ha avuto modo di conoscere come la disabilità abbia avuto la sua tribuna d’onore in personaggi dell’arte, della cultura e della scienza. La legislazione degli stati moderni ha proceduto a grandi passi nell’affrontare e recuperare la Disabilità ad una vita dignitosa. In questo, le associazioni del terzo settore hanno fatto la parte del leone e grazie alla comunicazione ed alle pressioni politiche hanno prodotto leggi che sono state una svolta epocale a cominciare dal 1978 con la legge di riforma della psichiatria, sino alla legge 104/1992 e all’abbozzo della legge su “Dopo di Noi” del 2016.

Tutte queste considerazioni ci hanno spinto a promuovere un progetto che avesse una visione di cambiamento nel considerare la Disabilità ricchezza della società, una visione che una diversità potesse essere un vantaggio per ciascuno di noi e che contribuisca allo sviluppo economico da un terreno di antica emarginazione che stenta ad affrancarsi. 

LA SITUAZIONE SOCIALE ED ECONOMICA

Il territorio del Municipio VI di Roma si estende su una superficie di 113.300 kmq circa, con una popolazione pari a circa 260mila abitanti, corrispondente a circa il 9% del totale del Comune di Roma, con una densità della popolazione pari a circa 2.300 abitanti per kmq. 

Il territorio ha avuto una imponente urbanizzazione a partire dalla fine degli anni 60 del secolo scorso, a seguito di una espansione incontrollata e caratterizzata da una massiccia quantità di abusivismo edilizio che, oltre ovviamente a modificare, spesso anche radicalmente, il paesaggio, ha avuto anche la problematica di essere sorta priva di qualunque tipo di servizio, sia di tipo primario (quali, ad esempio, fogne, strade, illuminazione pubblico), sia di tipo secondario (servizi pubblici quali scuole, assistenziali, sociali, spazi verdi attrezzati, ecc….). A ciò si è aggiunta, a partire dalla fine degli anni ’70, di un’importante pianificazione urbanistica, in buona parte attuata, volta sia alla realizzazione di piani edilizia residenziale pubblica ex L. 167/1962, sia al recupero dei nuclei spontaneamente sorte (le cd. Zone O), sia all’insediamento di importanti strutture commerciali (sia all’interno del territorio municipale, sia ai suoi margini) unite a grandi lottizzazioni privati (una su tutte, Ponte di Nona).

Tutto ciò ha portato alla creazione di un massiccio disagio sociale a causa sia della carenza di luoghi di aggregazione, sia di spazi per la socialità e l’assistenza, il tutto causato da una rapidissima crescita demografica, alla quale non si è riusciti a stare dietro nella realizzazione dei servizi necessari.

La presenza inoltre di massicci interventi di edilizia residenziale pubblica, specie quelli ricadenti nel cd. I PEEP è stata una delle cause di una importante presenza sul territorio di cittadini a basso reddito e fragilità occupazionale, unito a famiglie con disabilità (in quanto requisiti primari richiesti in fase di assegnazione degli alloggi): è l’esempio di quartieri quali Tor Bella Monaca, Torre Angela, Villaggio Breda, Torre Spaccata e Torre Maura, ma anche, più recentemente, Lunghezza, Tor Vergata, Pantano, Rocca Cencia, Prato Fiorito. 

Dai dati comunali inoltre emergono altri importanti fattori, come un indice di vecchiaia minimo rispetto a quello medio cittadino (95 anziani ogni 100 minori 0-14 anni; 2 anziani ultra sessantacinquenni per ogni bambino di età minore a 6 anni, contro la media cittadina di 3,6), mentre vi è la presenza più elevata rispetto alla totalità del territorio comunale di famiglie con 7 o più componenti, e di famiglie con figli minori e/o disabili.

Altri parametri che caratterizzano il territorio municipale sono una bassa densità abitativa (circa 19 abitanti/ha), il primo posto per incidenza della popolazione 0-4 anni e bassa incidenza di popolazione superiore ai 50 anni.

Inoltre altro elemento importante è la presenza della popolazione straniera, pari a circa il 20% dei residenti del Municipio VI e, soprattutto, pari a circa il 12% dell’intera popolazione straniera del Comune di Roma, crescita avvenuta esponenzialmente negli ultimi due decenni, con creazione di conflitti tra italiani e stranieri ma, anche, tra le diverse comunità etniche, con serie problematiche relative all’integrazione sociale e culturale. Le nazionalità presenti maggiormente sono la rumena,albanese, ucraina, paesi asiatici (nel particolare Cina, Bangladesh, Filippine, India), Africa (Maghreb e Nigeria), America Latina (Perù, Ecuador). A ciò si va ad aggiungere una forte presenza di nomadi insediati nel campo attrezzato di Via di Salone, oltre ad accampamenti abusivi.  i residenti erano 436, mentre la popolazione effettivamente stanziata era di 897 persone. 

A tale situazione demografica, va comparato il livello di istruzione che, oltre a presentare una percentuale molto inferiore rispetto a quella comunale di diplomati e laureati, ha anche la più alta percentuale di abbandono scolastico, stimata intorno al 15% contro il 9% di quella cittadina.

Ultimo punto, già affrontato, è quello relativo alla disabilità (nel senso più ampio del termine, dove si intende anche la disabilità che deriva per l’anziano dalla carenza di aiuti e di sostegno familiare, oltre che dall’utilizzo più noto del termine), che però necessita di alcune considerazioni e approfondimenti.

È da questi numeri che bisogna ripartire per pensare a un qualcosa di diverso per questo territorio!!!!

INQUADRAMENTO TERRITORIALE E SOCIO-ECONOMICO DELL’AMBITO DI INTERVENTO

La realizzazione dell’intervento in oggetto prevista nell’ambito delle aree di proprietà comunale aventi destinazioni pubbliche perimetrate nell’ambito del Piano di Zona ex L. 167/1962 B4 “Castelverde”. 

Di seguito si riportano le specifiche destinazioni delle aree oggetto della proposta di intervento in relazione alla pianificazioni urbanistiche comunali e sovracomunali, al fine di individuare quelle esistenti e riportarle in merito alla fattibilità dell’intervento come previsto e alla specifica normativa in merito.

Nella seconda parte del presente paragrafo invece verrà analizzata la modalità di realizzazione dal punto di vista urbanistico dell’intervento in virtù dell’analisi riportata, delle specifiche normative urbanistiche di settore.

Il riepilogo generale della corretta procedura da adottare verrà invece riportato in uno specifico paragrafo riepilogativo generale a conclusione del presente studio di fattibilità.

INSIEME

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Dicono di Noi

Nasce a Roma la Certosa inclusiva

Il giorno 29 marzo 2019 alle ore 11, presso l’Aula Consiliare del VI Municipio di Via Duilio Cambellotti, 11 a Roma, si terrà la Conferenza Stampa congiunta APS-Fondazione e Associazione Onlus Roma e Roma Capitale, per la presentazione della “Certosa Inclusiva”, progetto che per le sue peculiarità rappresenta la prima smart city sociale a livello europeo, dedicata alla categorie deboli. La nuova realtà polifunzionale, che sorgerà nell’area P.d.Z.B4-Castelverde includerà, oltre alle più avanzate forme di miglioramento di qualità della vita e relativo inserimento lavorativo, residenzialità per il “dopo di noi”, comprendente il nucleo familiare e la genitorialità, innovazione tecnologica e l’attuazione di una completa politica plastic free. Il progetto de “La Certosa Inclusiva” intende creare futuro ponendosi nel territorio come motore dell’economia, dell’occupazione e dell’integrazione.   

Prenderanno la parola il Sindaco Virginia Raggi, il Presidente del VI Municipio Roberto Romanella, l’Assessore all’Urbanistica Luca Montuori, l’Assessore all’Urbanistica del VI Sergio Nicastro, l’Assessore alle Politiche Sociali Francesca Filipponi ed il Presidente della  APS, Antonio Gaetano Palladino. 

Idee che diventano realtà

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